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Università Popolare del Counselling

 

News 2011

Considerazioni sulla Sentenza 10289/2011
del Tribunale di Milano di Claudia Montanari

A seguito della Sentenza 10289/2011 del Tribunale di Milano in merito al ricorso contro le deliberazioni con cui l'Ordine degli Psicologi della Lombardia afferma l'applicazione per via disciplinare dell'articolo 21 del Codice Deontologico degli Psicologi, si è generata molta confusione.
Mi sembra pertanto necessario chiarire alcuni aspetti focali.
La posizione della Scuola Superiore Europea di Counseling ASPIC

L'oggetto della sentenza In buona sostanza, il Tribunale sintetizza così la questione sollevata dalle Associazioni e Scuole ricorrenti: «il nucleo essenziale su cui si controverte è l'applicazione per via disciplinare dell'articolo 21 del codice deontologico degli Psicologi…" e ne riafferma con la sentenza "la piena applicabilità". Sottolineando "le gravi conseguenze che deriverebbero in via di principio dalla sua disapplicazione".
Il diritto di insegnamento è subordinato alla tutela della salute pubblica La sentenza afferma che «[…>: eventuali compromissioni del diritto di insegnamento possono essere normativamente determinate per superiori esigenze costituzionali quali quelle di tutela della salute pubblica […>». La Scuola Superiore Europea di Counseling ASPIC condivide questo principio, proprio perché considera la tutela della salute pubblica uno dei valori fondanti della sua attività di formazione ed è da sempre impegnata per garantire standard formativi elevati.
I corsi di formazione erogati prevedono tutti un'integrazione delle attività d'aula con attività esperienziali, nonché gruppi di crescita personali e supervisione.
Per questo motivo, al termine del lungo percorso formativo, ciascun allievo ha acquisito un bagaglio di conoscenze, competenze, di principi etici e deontologici.
Dopo la fine del percorso formativo, i professionisti continuano a essere sostenuti e al tempo stesso monitorati dalle Associazioni di Categoria cui fanno riferimento.
La consociata Università Popolare del Counselling U.P.ASPIC, inoltre, offre a tutti i professionisti la possibilità di usufruire di una rete di colleghi, didatti e supervisori cui fare riferimento per il costante aggiornamento, indispensabile per l'esercizio della professione.
La tutela della salute pubblica, inoltre, è uno dei principi fondamentali alla base del complesso lavoro che le Scuole di Counseling, tra cui la Scuola Superiore Europea di Counseling Professionale ASPIC, e le Associazioni di categoria stanno da anni svolgendo per giungere alla definizione di standard formativi condivisi.

Le scuole che formano psicoterapeuti avrebbero il potere di influenzare il "mercato" delle professioni. Non sembra condivisibile l'affermazione scritta dalla difesa dell'Ordine della Lombardia secondo cui le «[…> "scuole che formano psicoterapeuti" […>» potrebbero «[…> "consentire la formazione e l'ingresso nel mercato dei cd. 'counselor'" […>». Il Counseling, così come una grande quantità di professioni non regolamentate - basti vedere la lunga lista di Libere Associazioni Professionali che confluiscono nel CoLAP – probabilmente esistono in quanto è lo stesso mercato che lo richiede. Queste professioni vanno riconosciute e rispettate.
Per quanto concerne il Counseling nello specifico, si tratta di una professione che più che aver fatto il suo "ingresso nel mercato" italiano, è stata "importata dall'estero" dove già esiste da decenni come professione ben distinta da quella dello psicologo e dello psicoterapeuta, nonché riconosciuta, tra gli altri, da Stati membri CEE.

Quali sono gli "atti tipici" La sentenza chiarisce e puntualizza quali sono gli "atti tipici" della professione dello psicologo, <<…non deve essere divulgato l'uso degli strumenti conoscitivi, e cioè i test psicologici concretamente somministrati per non pregiudicarne la validità: il che costituisce il nucleo essenziale delle delibere impugnate, in conformità alla prescrizione del Codice deontologico>>. Viene da chiedersi perché mai le Scuole di Counseling dovrebbero insegnare gli atti tipici riservati agli psicologi se hanno una specifica letteratura su "conoscenze" e "strumenti" relativi alla professione del Counselor. Per dimostrarne l'ampia diffusione, basta digitare su un qualsiasi motore di ricerca in internet "bibliografia counseling" e verranno suggerite numerose pagine.
La Scuola Superiore Europea di Counseling Professionale ASPIC, che sin dalla sua fondazione si è dedicata allo studio, all'approfondimento e alla formazione specifica nell'ambito del counseling, ha dedicato il suo impegno ventennale alla regolamentazione e al riconoscimento di questa figura professionale; nello stesso modo i suoi direttori si sono impegnati nel tempo in favore di altre figure professionali, quali quelle dello psicologo e dello psicoterapeuta.

Il Counselor che svolge con professionalità il proprio lavoro è tutelato dai Tribunali Italiani Già alcune sentenze hanno riconosciuto la professione e professionalità dei Counselor, pronunciandosi a favore di coloro che operano nel rispetto della normativa vigente. Per la relativa giurisprudenza si rinvia alle associazioni di categoria e ai numerosi commenti e alle ampie discussioni sul tema promosse su diversi siti web.
Cosa si può concludere dalla sentenza
Dalla sentenza del Tribunale di Milano si può concludere che essa sancisce che gli
"atti tipici" dello psicologo restano agli psicologi,
quelli dello psicoterapeuta agli psicoterapeuti,
quelli del counseling psicologico agli psicologi,
quelli del counseling sanitario al personale sanitario
e quelli del counseling ai counselor.
Le conseguenze per gli psicologi A conclusione viene da porre, infine, qualche quesito agli psicologi.
Questa sentenza, se interpretata in maniera restrittiva come qualche collega sta facendo, quanto limiterà la loro presenza nei corsi rivolti alle altre professioni? (Ad esempio i corsi in ambito aziendale, quelli rivolti alle forze dell'ordine, agli insegnanti o al personale sanitario).
Non rischieranno una sanzione disciplinare da parte dei loro Ordini ogni qualvolta organizzeranno o svolgeranno un corso in cui saranno presenti «gli "estranei" alla professione?»
ASPIC Scuola Superiore Europea di Counseling Professionale

La Presidente
Claudia Montanari




 

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